28 giugno 2012

Esposte o nascoste?



Le donne greche lo chiamavano apodesmo e lo usavano durante le manifestazioni sportive, mentre le ragazze etrusche e romane più alla moda ne indossavano uno dal nome taenia. Ovviamente parliamo del reggiseno, la cui produzione industriale ebbe inizio esattamente cento anni fa.
Nel corso della storia il seno è stato scoperto o coperto a seconda delle mode, con un occhio alla seduzione e con l’altro alla praticità di frequenti allattamenti.

Nell’antichità questo capo femminile, che le donne “barbare” disdegnavano, era costituito da semplici fasce piuttosto costrittive per contenere il seno o per impedire che crescesse troppo.

Nell’antica Roma
un seno troppo abbondante non era apprezzato infatti veniva sostenuto e costretto in un rigido corpetto di cuoio chiamato mamillare, tuttavia già allora iniziò a farsi strada l’idea che il reggiseno potesse essere uno strumento di seduzione.
Alcune donne infatti usavano lo strophium, una sciarpa leggera posta sotto la tunica che le cortigiane  indossavano incrociata sotto il seno e le cui trasparenze ispirarono persino il poeta Marziale.

In epoca medievale si fece spazio il corsetto e le scollature, spesso vertiginose, occuparono più di una volta l’attenzione dei legislatori che tentarono di contenerle poco sotto la gola, senza riuscirci, tanto che lo stesso Dante, notoriamente appassionato di donne angelicate, tuona contro le fiorentine che passeggiano con le poppe al vento.
Le fasce costrittive che appiattiscono il seno tornano in auge tra XV e XVI secolo per lasciare poi spazio ai bustini settecenteschi che, con il loro carico di seduzione abbassano le scollature fino a far intravedere i capezzoli.

Mentre le popolane da tempo indossano dei semplici bustini corti con i lacci, sopra le morbide camicie, sia per allattare  sia per non avere costrizioni durante i pesanti lavori dei campi o di casa, nel corso dell’Ottocento la moda impone alle donne l’uso di veri e propri strumenti di tortura.
Dopo il trionfo di corsettibusti muniti di stecche di metallo o di balena, causa di molti romantici svenimenti, verso il finire del XIX secolo a qualcuno viene in mente di inventare il cosiddetto corsetto-seno: un corsetto di dimensioni ridotte, che con delle bretelle sfrutta le spalle per sostenere il seno ed evita così la compressione del diaframma e l’insorgere di posture malsane della colonna vertebrale.

Si è  già al primo abbozzo di reggiseno moderno che conquista le donne con l’avvento della Grande Guerra.
Con gli uomini al fronte e la necessità di svolgere anche lavori e mansioni tradizionalmente maschili, le donne necessitavano ora di maggiori comodità e libertà nei movimenti, e il reggiseno si afferma definitivamente nella forma che conosciamo oggi.
Negli ultimi decenni  questo capo intimo non ha conosciuto che un breve momento di crisi quando negli anni Settanta veniva bruciato come gesto di liberazione femminile dalle costrizioni, ma questa … è un’altra storia.

© riproduzione riservata:  idea e testi Stefania Lucarelli - immagini Fototeca Storica Gilardi

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