30 giugno 2011

Vergine

(24 AGOSTO - 22 SETTEMBRE)

In un calendario del medioevo la Vergine è effigiata come una donna che, portandosi un dito alle labbra, ripone il grano in una madia. Tutta la simbologia del segno è proprio qui, e non si potrebbe esprimerla meglio. Notiamo che una volta di più i vocaboli adottati dall’astrologia occidentale sono approssimativi. Invece di dire Vergine bisognerebbe parlare di Cerere, di Demetra, di Proserpina, che evocano le messi. Si eviterebbero così le risatine un po’ imbarazzate dei nativi della Vergine che confessano la loro appartenenza a questo segno. Quel padre di famiglia che confessa arrossendo: “sono Vergine” è davvero idiota. E ha già abbastanza complessi per conto suo. Se potesse dire: “sono Demetra” si sentirebbe molto meglio.

Pare che il sesto segno sia infastidito dagli istinti dei cinque che lo hanno preceduto. Era certamente necessario che tutto fosse creato, ma guardate un po’ che disordine, il fuoco dell’Ariete, la linfa del Toro, i capricci del Cancro! Senza di me, dice la Vergine, non riuscireste a organizzare nulla. Non lo dice con orgoglio, ma con un’umiltà di sottordine indispensabile. Dice anche: sono la Ragione e l’Efficacia, il Metodo e il Classicismo, il Particolare e l’Ordine. Voi avete fatto il grano, ma sono io che lo conservo.

Se il vostro bambino è nato sotto il segno della Vergine, sa che i suoi compagni lo giudicano troppo incline a spaccare un capello in quattro, un po’ noioso. Spesso si ritroverà solo. Dovrebbe avere un piccolo giardino a sua disposizione. O in mancanza di un giardino, un erbario dove disporrà con ordine meticoloso le sue scoperte nel mondo della natura. Maeterlink (La vita delle api, La vita delle formiche, ecc) e Cuvier appartengono a questa grande famiglia Vergine di classificatori perfezionati. Ancor piccolissimo, il vostro bambino vuole essere perfetto.
Non il più brillante o il più rapido o il più forte, ma vuole fare tutto bene, e meglio ancora, senza che lo si sappia. Ha bisogno del segreto, e di quel posto di secondo della classe, o di terzo, che occupa tranquillamente rinunciando di proposito al primato. L’amore, le dichiarazioni d’amore, le manifestazioni della passione, tutte cose impudiche. L’amore dà troppe angosce e impedisce di lavorare, di vedere chiaro.

E adesso lavoriamo, dice la ragazzina Vergine, a tutte queste sciocchezze penseremo dopo. Ci sono buone probabilità perché il celibato l’insidii, ed essa vi si rifugi. E se si sposa, diventa una specie di suora infermiera, una schiava della sua casa. La trovate davanti ai pentoloni dove cuoce la marmellata, davanti ai tegami della zuppa di pesce. I piatti di lunga ed elaborata preparazione, ecco quel che preferisce. E la caccia alle tarme, la strategia complicata dei pacchettini di naftalina nelle fodere… ma santo cielo, che noia! Direte voi. Lo pensa anche la Vergine; si crede molto noiosa; crede che la gente non si diverta a venire a casa sua. ”Riceverebbe” molto più spesso, ma è un tale problema! Da otto giorni sta pensando ai cibi che servirà agli invitati, ha orrore delle cose abborracciate, l’improvvisazione domestica, artistica, amorosa, la lascia boccheggiante di ammirazione. Sarebbe felice se anche lei potesse, ma… Un giorno, dopo molti silenzi e molte esitazioni, troverà la sua strada. Se si tratterà d’amore, sarà un sentimento profondo e duraturo.
Se si tratterà d’arte, ci metterà molta passione per i particolari e molto humour (che è la sua migliore ancora di salvezza, e infatti vi eccelle).
Se si tratterà di scienza, la Vergine potrà assumervi una statura eroica: Irene Joliot-Curie. E non dimentichiamo la luminosa rivoluzione scatenata nel campo pedagogico da Maria Montessori. A dir la verità, tre quarti degli uomini hanno nostalgia delle qualità della Vergine. Basterebbe che la donna di questo segno lo sapesse. Quando l’ammirano è salva.

L’uomo di “buona volontà”, per dirla con Jules Romains, è nato sotto il segno della Vergine. Ma se una certa modestia si addice alla donna, l’atteggiamento dimesso proprio di questo segno preoccupa l’uomo. Egli cerca allora di compensarlo con eccessi di orgoglio un po’ teorici, che gli si addicono ancor meno, poi torna ad un’umiltà ostentata, quasi imbarazzante. Per un uomo Vergine di tipo purissimo, la vita potrebbe diventare una lotta per le precedenze (e Le precedenze è infatti il titolo di uno dei primi romanzi del Vergine Mauriac). Il conflitto è segnato da una parte dall’intelligenza acuta, e dall’altra dall’impressione di appartenere ad una razza d’uomini secondari, timorosi, marginali, vinti in anticipo. Che fare? Bisogna che l’intelligenza domini tutta la vita. I Vergini che si immaginano già vinti, crollano.

I Vergini che combattono la loro inferiorità col lavoro, con lo spirito critico o con l’ironia, possono riuscire in modo eccezionale. Goethe e Tolstoi appartengono a questa famiglia, ma come gloriose eccezioni, giacchè il successo della Vergine è spesso più oscuro: Cuvier, Lavoisier, Taine, Buffon. E l’idea dell’Enciclopedia francese nacque da Diderot… Coloro che si divertono a stabilire delle equivalenze tra le nazioni e i segni dello zodiaco (Ariete=Russia, Toro=Germania, Gemelli=Italia, Cancro=Francia, Leone=Inghilterra e così via) non mancheranno di attribuire la Svizzera alla Vergine. Non soltanto perché il grande romanziere contadino Ramuz è Vergine, ma perché la Svizzera ha dato dignità d’arte a molte delle virtù della Vergine: gli alberghi e le casseforti di prima qualità, gli idilli ragionevoli, la precisione degli orologi e delle compagnie d’assicurazioni, una passione dominante per la dietetica, un grande scetticismo e una predilezione per le battute un po’ pesanti, ma che mirano al sodo. D’altronde, battute del genere vengono lanciate un po’ troppo spesso in faccia alla Svizzera e alla Vergine. Queste due signore sorridono. Ci sono avvezze. Eppure… Anche la Francia ha in sé una buona dose di Vergine, più precisamente il classicismo francese. In effetti Richelieu, Colbert, Boileau, Rameau, David e Ingres sono profondamente marcati da questo segno. Spesso diciamo: Colbert e Boileau, che noia!... e li spediremmo volentieri in Svizzera…

(da "LO ZODIACO" di F.Regis-Bastide)

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