30 giugno 2011

Bilancia

(23 SETTEMBRE - 22 OTTOBRE)


Certamente avete degli amici e delle amiche nati sotto il segno della Bilancia. Io pure. Ma ho un bel cercare: sono pochi. Come se questo fosse un segno meno diffuso degli altri, il che non è possibile. Bisogna dunque che sia il segno più discreto, quello che si mette meno in evidenza, all’opposto dell’Ariete o del Leone, ad esempio. Il segno che si inchina avanti a se stesso per lasciarsi passare. E quando qualcuno mi dice: “sono Bilancia, come sono?” mi trovo nell’imbarazzo. E’ il segno del “non si sa mai”, del “non so che”. E’ il più dolce dei “forse”.
Insomma, se si dovesse fare un paragone geografico, direi che la Bilancia è la Toscana tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, sotto un cielo velato.
La Bilancia sta nel mezzo dello zodiaco. E’ il primo segno che sfugge alla materia elaborata dai sei precedenti. Segna l’ingresso dell’Essere nello Spirito. E’ il primo sguardo verso l’Altro.

“Come posso essere concreto?” ecco il problema capitale per il bambino Bilancia. Vorrebbe poter dare dei nomi ai sentimenti, ai sogni vaghi che lo incantano. Vorrebbe essere efficace. Ma non ha una grande vitalità.
Ha molti amici ed è abbastanza simpatico, ma non appena si parla di sport o di una lunga escursione, esita, pesa il pro e il contro, dimostra l’inutilità dello sforzo. Sorride e resta a casa. I suoi compagni andranno da lui se ci sarà da stabilire chi ha torto o chi ha ragione. In questo caso lo vedrete esultare perché la giustizia è la sua passione. Non è molto vivace, ma sa far apprezzare la vita.
Ha un modo inimitabile di dire: “quel che fa più piacere è il riposo dopo lo studio, e lo studio dopo il riposo”. Non è un’idea molto originale, ma il fascino di questo piccolo Bilancia è tale che lo si ascolta volentieri. C’è tuttavia un pericolo: sua madre lo trova noioso e lo dice a tutti. E’ un po’ vero. Il bimbetto non fa niente di irragionevole, non ha nessun desiderio profondo.
Ma non bisogna chiuderlo nel suo nirvana, rischierebbe di diventare altero, sprezzante. Non è colpa sua: conosce da tempo la vanità delle attività umane. Come gli si può chiedere di essere entusiasta? E fu Bossuet che con Mercurio (l’intelligenza) in Bilancia lanciò la famosa frase dell’Ecclesiaste: “vanità delle vanità, tutto è vanità!”
“Alla ricerca dell’armonia”, probabilmente introvabile, sarà il suo slogan.

Una donna della Bilancia la troverà molto più facilmente di un uomo, giacchè siamo qui davanti a un segno femminile nel senso più nobile della parola, senza sdolcinature, senza debolezze. La donna della Bilancia è una grande sognatrice, ma non come la donna del Cancro che dorme pensando alla morte: la donna della Bilancia sogna per arrivare ad una soluzione, per conciliare l’inconciliabile, per trovare una giusta ragione di agire. La troverà poi? Non è sicuro.
Come due grandi donne di questo segno, Margherita di Navarra e Katherine Mansfield, guarda la vita che passa e si occupa di nonnulla, di confidenze amorose, di un interminabile ricamo a piccolo punto. L’immagino volentieri in un salotto azzurro Luigi XV, con le persiane socchiuse, che legge un libro di sapienza cinese pensando vagamente a quel vestito rosa chiaro che ha intravisto ieri e che non sa se comprare o no. Bisognerebbe che suo marito fosse d’accordo, o che un’amica l’accompagnasse, o che la commessa sapesse suggerire… ma poi, quel vestito è proprio necessario? Si deve pensare anche a tutte le donne che non hanno denaro, vero? Guarda, una mosca è entrata dalla finestra, una grossa mosca azzurra.
La signora Bilancia l’osserva per due ore e si scorda del vestito rosa. Per lei tutto è azzurro o rosa.

Basta leggere la lista dei grandi pittori della Bilancia: Boucher, Watteau, Largillière, Bonnard, Vuillard… Dobbiamo augurare a tutti i nativi della Bilancia un matrimonio particolarmente felice, giacchè per loro la felicità passa dai cancelli coniugali. L’uomo di questo segno sarà raramente un don Giovanni. E’ fatto per i grandi incontri unici e dipenderà in molte cose dalla sua compagna, la contemplerà come se fosse uno specchio affascinante.
Raggiunta l’armonia, proclamata l’armonia galante che tutto nobilita, bisognerà pur agire. Che seccatura! Ritroviamo i problemi del bambino Bilancia. L’uomo di questo segno li moltiplica per mille. E’ tutto indulgenza, dilettantismo, ricerca dell’assoluto, della perfezione. Come potrebbe tendere la mano? La sua grande tentazione sarà l’immobilismo, il giusto mezzo, l’equilibrio ad ogni costo. Tre re di Francia furono Bilancia, e tutti e tre mirarono soprattutto all’ordine: Enrico IV, Luigi XIII e Luigi Filippo. A uno stadio superiore, l’uomo sarà tentato dalla dimissione, dalla rinuncia totale. Nei gradini più alti della Bilancia troviamo uno dei più nobili eroi del nostro tempo, Gandhi, che libera il suo paese con la non violenza. In effetti non c’è segno più spirituale della Bilancia, ma lo è con grande discrezione. I due famosi piatti della Bilancia sono quelli della giustizia, naturalmente, ma sono anche le due mani aperte per la preghiera, per la sottomissione, per il sacrificio. Segno venusiano, ma sublime. Segno contemplativo, ma in segreto.

(da "LO ZODIACO" di F.Regis-Bastide)

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