23 febbraio 2015

Astro-Eventi: i Pesci e l’omofobia russa



A volte l’astrologia dona un punto di vista speciale sulla realtà.
Attraverso il suo codice simbolico dà risposte originali a questioni infinitamente dibattute.
Pensiamo ad esempio ad un argomento di stretta attualità come quello dell’omofobia, violenta e integralista, della Russia contemporanea.
L’astrologia colloca simbolicamente sia la Russia che il concetto di “omosessualità” sotto il segno dei Pesci. Questo ovviamente non vuol dire che chi appartiene al segno dei Pesci sia omosessuale o che tutti i russi siano dei Pesci o che i Pesci siano tutti russi e omosessuali!
Significa innanzitutto che la Russia, per numerosi fattori storici e culturali, è un paese che presenta simbolicamente uno spiccato carattere “pescino”.
Lo vediamo ad esempio nella religione, attributo astrologico dei Pesci e fattore fondante della
cultura russa: si conosce molto bene la profonda religiosità (e il conseguente forzato ateismo) che hanno accompagnato la storia di questo paese.  Romanzi come “Resurrezione” di Tolstoj o “Delitto e Castigo” di Dostoevskij o ancora “Il maestro e Margherita” di Bulgakov, sono esempi noti di quanto la religiosità e il misticismo siano elementi centrali della cultura russa.
Pensiamo poi all’importanza storica del balletto. Anche nel nostro immaginario, il ballerino classico per antonomasia, è russo e il segno dei Pesci è associato anatomicamente ai piedi e a tutte le attività connesse, compreso il balletto. 
E che dire dell’endemica e secolare diffusione dell’alcolismo tra i russi, fenomeno legato al pianeta Nettuno, signore dei Pesci? L'alcolismo ovviamente è una piaga che colpisce molti paesi, ma non si può negare che, in Russia, il problema abbia una particolare rilevanza.
L’astrologia funziona così, attraverso associazioni di idee. I dettagli più piccoli e quotidiani sono i più significativi per capire le “connessioni” di senso tra le cose.
Il carattere “mistico” e visionario russo emerge prepotente anche nella figura del famigerato “santone” Rasputin, tanto che viene da chiedersi se in un paese meno connotato del segno dei Pesci, un monaco di quel tipo avrebbe avuto così tanto credito da arrivare addirittura ad influenzare la corte e la politica. E potremmo parlare anche degli “stolti in Cristo” fenomeno tutto russo
di monaci eremiti, spesso veggenti, di fronte ai quali persino gli zar più sanguinari abbassavano il capo.
In sostanza, nel dodicesimo segno troviamo tutte le manifestazioni irrazionali e “non integrate” della società, dall’omosessualità appunto, a tutto ciò che viene bollato come anormale (o inutile!) dalla Vergine, segno opposto ai Pesci e simbolo di razionalità, “normalità”, integrazione, ma anche integralismo.
Ma come è possibile a questo punto che un paese come la Russia (che l’astrologia attribuisce al tollerante segno dei Pesci, amico della “diversità”) rifiuti in blocco un orientamento sessuale e un comportamento tipicamente “pescino” come l’omosessualità?
Forse la risposta più ovvia ce la danno gli psicologi: i più feroci omofobi sarebbero individui con una forte omosessualità latente o repressa.
A questo punto nasce spontaneo un pensiero: e se questo meccanismo fosse applicabile a un intero paese?
Se il popolo russo fosse stato violentemente represso in queste sua istanza naturale fino a diventare omofobo, come è successo, in epoca sovietica, con il suo profondo spirito religioso, mistico e visionario?
Insomma, storicamente la cultura russa è sempre stata così omofoba?
Basta fare brevi ricerche per trovare subito conferma che c’è stato un tempo (secoli!) in cui, in Russia, l’omosessualità non solo era praticata diffusamente, ma anche sanzionata in maniera blanda nonostante la profonda religiosità, come sarebbe (astrologicamente) sensato considerando l’attribuzione di questo paese al “carattere” Pesci.
La maggiore diffusione di tale fenomeno si osserva principalmente tra il XV e il XVII secolo come testimoniato da quasi tutti i viaggiatori stranieri che hanno lasciato scritti sul loro soggiorno in Russia. Le tendenze omosessuali, secondo questi viaggiatori, si incontravano in tutti gli strati della popolazione, dai contadini alla famiglia reale.
Un prete croato, che visse in Russia dal 1659 al 1677, scriveva scandalizzato:  “qui in Russia, su tale ripugnante crimine, ci scherzano semplicemente sopra e nulla avviene più di sovente del fatto che in pubblico e con chiacchiere scherzose, uno si vanti di questo vizio, un altro lo rinfacci a qualcuno e un terzo inviti a peccare; manca solo che commettano il crimine davanti a tutti”.
Si dice che Basilio III , zar dal 1505 al 1533, avesse bisogno, per adempiere al dovere coniugale, di unirsi alla consorte in compagnia di  un ufficiale della guardia. Il primogenito di Basilio III governò la Russia con pugno di ferro e grande crudeltà, si sposò almeno sette volte, ma pare fosse attratto dai ragazzi vestiti da donna. Si trattava di Ivan il Terribile.
Fino all’epoca di Pietro il Grande, mentre in Inghilterra, Olanda, Spagna e Germania gli omosessuali venivano giustiziati, imprigionati o bruciati sul rogo, in Russia questo fenomeno non viene né menzionato nei testi di legge, né punito.
La stessa chiesa ortodossa, molto preoccupata dalla diffusione dell’omosessualità nei monasteri,  verso le sue manifestazioni abituali nella popolazione non religiosa, si mostrava piuttosto indifferente. Solo nel 1709 Pietro I introdusse (ma esclusivamente nel codice militare) la condanna al rogo per “i rapporti contro natura con il bestiame”, “dell’uomo con l’uomo” e per “la fornicazione con i bambini” (si iniziava già a fare confusione tra orientamento sessuale e perversione), ma 10 anni dopo,  il rogo venne commutato in  punizioni corporali o, nel caso si fosse usata violenza, in “prigione a vita”.
Insomma, come accadeva nell’Antica Grecia, l’omosessualità in Russia almeno fino al 1700, rientrava nella normale vita sessuale della popolazione tanto da non esser neppure normata, a differenza di quanto accadeva in Europa.
In tre secoli però la Russia, verosimilmente schiacciata per troppo tempo da regimi duramente repressivi e autoritari, ha perso (astrologicamente parlando) la sua natura originaria trasformandosi nel suo opposto: un burocratico, gerarchico, scettico, ateo, paese “vergineo” intollerante della diversità.
© riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento

Potrebbero interessarti anche:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...